Un testo basato sullo sfondo storico delle vicende argentine della fine del secolo scorso, liberamente ispirato ad assassination tango, al mondo del tango argentino al ballo, alla musica e alla danza.
Frank è il killer, il suo ultimo incarico lo porta a Buenos Aires, qui mentre aspetta il momento opportuno per colpire conosce il tango argentino, la sua musica, il suo mondo e la sua gente.
Amori, passioni, tradimenti, gelosie, vendette si intrecciano sulla musica e sullo sfondo di una Buenos Aires anni 90. La voce di Giuditta Puccinelli e i passi del Tango Ballet Sur accompagnano lo spettatore fino alla fine
Il 14 Dicembre 2019 ore 21.00
Teatro L’Aura Via Pietro Blaserna, 37 (Angolo Vicolo di Pietra Papa, 64 ) 00146 Roma
Iniziano le Lezioni di Tango Argentino per la nuova stagione 2012 2013.
Lezioni Inaugurali Gratuite aperte al pubblico
Martedì 2 ottobre ore 21,30 - intermedio avanzati
Mercoledì 3 ottobre ore 21,30. principianti
Luogo: La Maison De La Danse (S.Giovanni)Mercoledì 3 ottobre 2012 ore 21,30
Via Assisi 37 Roma
Iscrizioni aperte per la stagione 2012-2013 Mercoledì ore 21,30 corso principianti
Martedì ore 21,30 corso intermedio/avanazato
info tel. 06786118
Scusate il ritardo, Escamillo è ancora vivo non è sparito.
La notte di capodanno del 2010 è stata animata non solo dai botti usuali, ma anche dal mio peregrinare tra una milonga e l’altra di fine anno.
Ho fatto il giro delle feste, organizzate a Roma, la notte di capodanno: sono state tutte una fregatura.
Nemmeno una organizzata in maniera decente, dalle ville sontuose, ai locali, alle strade, si riconferma la mia impressione già scritta sul tango a Roma, otto volte su dieci, solo come business, per di più gestito da persone impreparate e incompetenti, con uno scopo unico: solo il guadagno senza attenzione alla cultura o ad altro.
In questo clima depresso ho preso una decisione: vado a Buenos Aires.
Mi sono organizzato e sono partito, sono stato a Buenos Aires, la mecca del tango come la chiamano loro.
E ora che sono tornato vi racconto qualcosa, qualcosa di interessante, spero.
La partenza, l’arrivo e le prime impressioni.
Premetto che non scenderò nei particolari, questi diari da Buenos Aires non vogliono avere la pretesa di essere una guida turistica.
Il viaggio per Buenos Aires, o Baires, è lungo, 14 ore, ed è costoso se non lo prenotate con molto anticipo.
Arrivati, siete stonati sia dal fuso orario che dal cambio di clima, che è l’opposto rispetto al nostro.
Ora fa caldo, è la loro estate.
In Aeroporto, per la verità modesto, niente di speciale, potete cambiare la valuta, e insieme al denaro avere subito anche dei buoni consigli per non farvi fregare: consigli accompagnati anche da un volantino che illustra le vecchie valute del paese, sembra infatti che ai turisti qualcuno tenti di spacciare vecchie banconote fuori corso per fregarvi i soldi, questa notizia accompagnata da quella che anche i tassinari cercheranno di fregarvi con il cambio vi dà subito la misura di dove state per sbarcare.
A me non è capitato, ma ad altri che ho incontrato si, per cui confermo che non sono solo leggende.
Il tassista che mi ha portato in città ha attaccato subito chiacchiera, lo fanno tutti o quasi, si impicciano di tutti i fatti vostri e molti affermano di essere di origine italiana.
L’impressione trovandosi in mezzo a queste persone è quella di trovarsi in qualche parte di Italia, solo in una collocazione temporale differente, ovvero sembra di trovarsi da noi, o in Spagna, solo spostati indietro nel tempo di qualche decennio.
Una volta in città vi rendete conto che in questo paese l’euro è molto potente, il cambio molto vantaggioso per noi vi farà fare una vita comoda e agiata.
Questo mi ha fatto subito pensare alle torme di argentini sbarcati in europa, in Italia prevelentemente, in questi ultimi anni. In termini di costo della vita e di cambio, da noi guadagnano dalle 4 alle 6 volte in più che nel loro paese, a volte anche 10 volte tanto.
Il che significa che qui tutto costa dalle 4 alle 10 volte di meno che da noi.
Tutti gli argentini che avevano un parente da noi o la possibilità di venire per lavorare e guadagnare di più lo hanno fatto, e parlo ovviamente del tango.
In questo clima di euforia economica mi sono sentitito io l’americano della situazione, potendo spendere e spandere senza problemi mi sono lanciato H24 nella mecca del tango, a capofitto.
Per ora vi saluto ma a presto il seguito.
E’ bene che sappiate che anche a Baires quando entro in milonga è sempre il IV° Atto della Carmen:
È il giorno della corrida.
La folla attende Escamillo, che entra trionfante nell’arena, a testa alta.
L’ho vista di nuovo, “adesso baciami come sai fare tu”.
Non quella vera, quella abbandonata, ma la mia, quella con cui avevo ballato, intendo dire quella con il ragazzo che ha difficoltà a passare sotto le porte.
Adesso avete capito.
Era di nuovo in milonga, mi faceva gli occhioni, una mirada molto insistente, direi, se proprio volete essere “tecnici”.
Ma a me piace di più dire che mi faceva gli occhioni, con sbattito di ciglia e quant’altro.
Credo sospetti che io sia il redattore di questi diari: Escamillo !
Per servirvi, cari lettori, con le ultime riflessioni tanguere pre natalizie. “Adesso baciami come sai fare tu” deve aver letto il diario e poi ha fatto 2 + 2.
Per questo, dopo la prima tanda e una raffica di domande indiscrete, ho finito per piantarla in asso.
Ad un certo punto per mascherare ancora la mia identità le ho detto : “Ma no ! Dai, a chissà quanti altri poi ti sei rivenduta questa battuta, non sono io Escamillo !!”
Il suo sguardo perplesso l’ha tradita, ce l’aveva scritto in faccia che se l’era rivenduta di nuovo la storia “adesso baciami come sai fare tu !”, che io, a mia volta avevo riciclato da quella vera.
Ah ah infingarda ! E adesso, se leggi questo, ne hai la certezza ! Sai chi sono ma non puoi dirlo.
Magari anche il tuo lui legge i diari !
Grazie, ci ballo bene con te, sei carina, ma vai bene solo per fare qualche impiccio.
E, purtroppo, di impicci, ce ne ho già troppi, per cui non se fa niente.
Sapete, torniamo al tango, sono tanti i motivi che mi hanno avvicinato al tango, uno sicuramente è stato la sensazione di aver trovato qualcosa di “vero” e di genuino.
In queste atmosfere cariche di forti sensazioni, passioni, sentimenti, si ha il sentore di essere appagati da qualcosa di genuino.
La mia donna ideale è così: vera, genuina, capace di forti passioni.
Merce rara, vorrei tanto incontrare qualcuna che mi sorprenda, che sia lei e che non cerchi di essere qualcos’altro. Senza paura, sicura, sincera.
Non ne posso più di relazioni impicciate.
Il tango lo vivo così, sul piatto si mette tutto e subito, chi non lo fa perde tempo, e ho visto che dopo un po’, spaventato, abbandona.
C’è però solo una cosa che spaventa me: tutto dura troppo poco, massimo tre minuti.
E’ questo il prezzo da pagare, mi chiedo ? Si può avere tutto ma solo per un periodo brevissimo ?
Raramente ho ballato una tanda intera con la stessa passione che capita nello spazio di in un brano; si capita, non voglio dire di no, raramente, ma capita.
Sbaglio a paragonare il ballo a quello che potrebbe/dovrebbe essere anche una relazione di altro tipo ?
Ho letto il commento “il tango non è liquido” al diario della Luchadora n°7, lo trovo interessante anche se non condivido tutto.
Cara Luchadora probabilmente noi tangueri neofiti, passiamo tutti, prima o poi, nella stessa sequenza di errori o casualità che altri hanno vissuto prima di noi: blocchi, confusioni e paragoni non opportuni tra ballo e relazioni di altro tipo.
Trovo interessante anche la tua osservazione: “…ma se la vita è una milonga… è vero che è necessario avere bravi maestri di vita…ma a cui ispirarsi…il resto viene da sè…devi solo buttarti in milonga!
…Scegli una scuola e poi che…e sia solo la milonga! Meglio se “popolare”!”
Anche qui torni a fare paragoni - forse non opportuni ? che non calzano? - tra il ballo e la vita.
Il ballo è come la vita ? non rischiamo di perdere di vista qualcosa ?
Non vi è capitato mai di vedere i vostri amici tangueri oramai drogati e presi solo dal ballo, che hanno dimenticato, o sostituito, gli altri loro interessi, solo con il tango, e poi vederli infine saturi che esplodono e dicono: ” Ah basta io nella vita faccio anche altre cose, questa attività mi ha preso troppo tempo, smetto”.
Cos’è questo ? incapacità di gestire il proprio tempo, di discernere il giusto peso nelle cose ?
Oppure è un sintomo di crisi, debolezza, se un’attività come il tango ha tutto questo potere, mi chiedo, è l’attività che è potente di suo o noi che siamo deboli, incapaci, non pronti a gestirla ?
Sto imparando delle cose, e non parlo della musica, dei passi. Sto imparando che il tango è “una cura” per molti mali dell’animo, che è una cura dura, e che molti ne vengono anche schiacciati.
Sto imparando cose che non avrei immaginato si celassero dietro a questa avventura.
Che in superficie, anche nel tango abbiamo uno spaccato di quello che ci offre la nostra società , e c’è tutto: ci sono i “tanga” come scrive la luchadora, i tacchi, le calze, le gonne lunghe e corte, le scarpe e le suole; c’è chi le lecca e chi le usa per ballare, ci sono gli uomini soli, le donne sole, le coppie e gli scoppiati.
La rabbia dei disoccupati, e poi l’ignoranza profusa da chi vede solo l’ennesimo affare commerciale e la massificazione che a volte appiattisce tutto.
E poi e poi…
E bravo Escamillo, e poi che ti aspettavi invece, il paese delle meraviglie ?
Imparo che sotto la superficie il tango richiede dedizione, passione, studio, anni, e forse una vita non basta. Mi spavento, poi penso, però meglio così, un gioco che non finisce presto, finchè non mi annoio.
Un gioco nuovo che insegna cosa vecchie, le cose della vita.
La vità è una milonga…. ma nella vita ci sono le milonghe, fanno parte della vita, forse ne sono uno specchio, e nelle milonghe c’è vita.
Si incontrano maestri di vita, maestri di milonga, maestri di tango.
Se sei fortunato, altrimenti si incontrano tutti quei personaggi che si incontrano anche fuori, e che magari non vorresti incontrare.
La Luchadora scrive che non vuole ballare da sola, che non vuole vivere da sola, nemmeno io sapete.
Mentre cerchiamo di ballare insieme al resto del circo, a sorpresa, ogni tanto esce il nano, poi il clown, poi l’acrobata….
Il tango, entità affascinante che unisce tutti in un calderone, dove ciascuno cerca qualcosa di diverso.
Tu che mi leggi cosa cerchi ?
Quando due anime che cercano la stessa cosa si incontrano forse nasce qualcosa di nuovo.
La mia idea è che anzitutto bisognerebbe cercare il tango, capire un po’ meglio di cosa si tratta.
Magari poi capisco anche un po’ meglio questa vita.
Luchadora, pensi davvero che la vita è una milonga ? Io non so, forse no.
Forse in un bacio, quello giusto, è la vita. En un beso la vida, è un bel tango no ?
“e adesso baciami…dai..come sai fare tu”.