Serata di Gala Esibizione Spettacolo e Cena del Ballet Tango Sur
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Milonga para Jacinto Chiclana è una noche de tango all’insegna della musica, del ballo, della poesia e del teatro.
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E’ un momento per stare insieme ad amici, cullati dalle note del tango, dal profumo del vino e dal buon cibo.
In una cornice splendida: Il cuore di Roma.
Grazie all’impegno, alla passione dei nostri ragazzi è stato attivato un Forum per gli utenti.
Il Forum di Sabor De Tango - Los Chantas Cuatro è a disposizione di tutti gli appassionati di tango argentino ed è raggiungibile attraverso il link presente nella menu di destra, in fondo nella sezione Blogroll.
Nel Forum: discussioni sul tango argentino, lezioni, eventi, esibizioni, milonghe,appuntamenti del gruppo per andare a ballare insieme in milonga, didattica, confronti, opinioni e tanti appassionati con i quali scambiare informazioni e fare amicizia.
Una regista di nome Sally in cerca di ispirazione si reca in teatro a vedere uno spettacolo di tango e lì rimane folgorata dalla presenza scenica, dalla bellezza e dalla grazia del ballerino.
Così decide di conoscerlo e, dopo aver capito che si tratta del famoso maestro Pablo Veron, gli chiede lezioni private per imparare i primi passi. Lei non ha mai ballato quindi nella prima lezione si parte proprio dall’inizio, dal semplice camminare, avanti e indietro.
La protagonista viaggia molto e la sua nuova passione la porta fino a Buenos Aires dove continua a prendere lezioni e, soprattutto, frequenta assiduamente le milonghe. Così, una volta tornata a Parigi, incontra nuovamente Pablo che rimane affascinato dai progressi di Sally.
I due protagonisti hanno un rapporto di amore e odio, alternano continuamente la complicità e la sfida, i momenti di intimità ai litigi e tirano fuori nella danza tutta la loro passionalità . A volte la musica sembra unirli e altre volte diventa proprio motivo di discussione.
Soprattutto per questo il film merita di essere visto: si balla a Parigi, si balla a Londra e si balla in Argentina; si balla in aeroporto e si balla in teatro, si balla dentro casa mentre si prepara la cena e si balla sotto la neve mentre si passeggia. La musica cattura i protagonisti in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo: c’è una scena di tango sotto la pioggia, una lungo la Senna, una in una scala mobile.
Sebbene a volte lento e poco coinvolgente (la maggior parte del film è in bianco e nero), i diversi tanghi vivacizzano le situazioni e, oltre a vari ballerini, addirittura anche gli oggetti sono “coinvolti” e Pablo riesce a ballare anche attorno ad una sedia, oppure muovendo un carrello per i bagagli come se fosse la sua compagna. Questa presenza constante raggiunge il suo apice nella scena finale, quando lei balla con tre ballerini una meravigliosa coreografia sul Libertango.
Il film fu presentato tra i “film di Mezzanotte” della 54^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e i due protagonisti sono, in realtà , reali: lei è la regista del film e lui un grande maestro di tango.
Pablo Veròn, poco dopo l’uscita del film, nel maggio del 1999 venne a Roma per proporre stages e lezioni;
la redazione di sabordetango.org partecipò e annotò i suoi commenti sulla pellicola e una lunga intervista in esclusiva al ballerino. Qui in basso, invece, un abstract di una sua intervista molto più recente.
Marco y Pablo Roma 05/1999
Estratto da una Intervista a Pablo Veròn fatta da Carlos Bevilacqua in esclusiva per El Tangauta nel suo numero 170 di dicembre 2008 sul tango nuevo:
“Parlare di tango nuevo come danza è difficile perchè il nome prevede una divisione con il passato e questo è molto discutibile, relativo ed ingannevole. Questa era la definizione della musica di Piazzolla e copiarne il nome, come se fosse sufficiente per essere equivalente e quindi per essere differente, non mi sembra corretto. É come se volessero farti credere di aver inventato loro il tango. Ed allora: cosa si ballava prima? Il tango è il tango e si è sempre trasformato dalle sue origini e se ogni rinnovamento fosse stato un tango nuevo, al giorno d’oggi avremmo innumerevoli tangos nuevos.
Il tango lo abbiamo creato tutti noi ballerini di tutte le generazioni che apportiamo qualcosa e ciò accade da più di 100 anni! Hanno pensato che il tango fosse terra di nessuno e vi hanno piantato la bandiera di “nuevoâ€, ma il nuovo non è per forza migliore del vecchio e non credo si possa andare lontano se si parte dal principio di negare o contrapporsi al passato. A quello che viene chiamato tango nuevo riconosco il merito di domandarsi i perchè, cercare di spiegare il funzionamento ed aggregare in maniera diversa il materiale, ma tuttavia questo processo è ancora in fasce e genera più di una confusione. Ciononostante soddisfa una necessità del mercato, perchè si sta pensando come in un’operazione commerciale, ma scarseggia di fondamenti solidi per potersi chiamare “metodologiaâ€.
Il fatto è che quelli che credono di ballare “nuevo†stanno utilizzando maggiormente gli elementi di sempre.
I movimenti esistevano già , peccato che non lo dicano: giri, ganci, boleos, sacadas dell’uomo e della donna in tutte le direzioni, cambi di direzione, arrastres, paradas, corridas, salti, passi cruzados, eccetera. L’altro giorno mi hanno raccontato che c’è gente che crede che i giri li abbia inventati uno dei “profeti†di oggi. I giri li inventò Petróleo più di 50 anni fa! Ciò che è veramente nuovo è il commercio sempre più massiccio attorno al tango in vari livelli. Il ballo si sta trasformando da molto tempo grazie a molta gente e questo processo si è velocizzato negli ultimi anni perchè si è trasformato in uno stile di vita molto interessante.”
Sentire il tango, seguirne le note, essere il corpo di quella musica.
Fondere due figure in un unico movimento. Tutto sulla musica, dentro la musica.
Questo è il delicato equilibrio del tango. Ne è un esempio la scena più famosa del film Scent of a woman in cui Al Pacino (nel ruolo di un non vedente) invita una donna a danzare, senza conoscerla, dopo averne sentito l’attraente profumo. È in questa meravigliosa scena che Al Pacino mostra come si possa raggiungere una perfetta sintonia sulla base di un unico elemento comune: la musica.
Il vecchio Frank è in realtà un uomo furbo e molto concreto; diventa per Charlie come un padre e lo difende pienamente ricambiando affettuosamente la lealtà e l’onestà del ragazzo.
Il colonnello si rivela anche un ottimo danzatore nella scena in cui invita una giovane ragazza a ballare un tango e, a dispetto della parte più rozza ed esuberante del suo carattere, in questa scena mostra di possedere la classe e l’eleganza tipica del ballo. Lei è sorpresa e rimane quasi stregata dalla maestria, dallo stile di questo sconosciuto.
Il colonnello è anche un gran conquistatore di donne ma il ballo non è semplicemente un mezzo di conquista, diventa un modo per trasmettere qualcosa, il desiderio di condividere con un’altra persona un momento intenso. Il tango è una grande passione e qui, probabilmente, rappresenta la passione per la vita, la voglia di mettersi in gioco, anche per un uomo di mezza età ormai disilluso e a volte stanco della propria esistenza. Il tango lo risveglia, gli dona energia e vitalità , diventa uno scambio di emozioni positive tra due personaggi mai incontrati prima e che, comunque, proseguiranno ognuno per la propria strada, conservando il ricordo di quel momento magico.
Forse non tutti sanno che il film è un remake del precedente Profumo di donna, film di Dino Risi del 1974 con un bravissimo Vittorio Gassmann. Dino Risi trasse la storia dal romanzo dello scrittore Giovanni Arpino (il titolo è Il buio e il miele).
L’arte di ballare con i tacchi alti nel tango argentino.Trucchi, suggerimenti, teoria e pratica.
Alcune ragazze trovano estremamente difficoltoso ballare o camminare in modo soddisfacente con i tacchi alti o a spillo. In questo giudizio entrano sicuramente dei fattori di adattabilità personale, ma ciò non toglie come molte di esse cerchino di camminare con questo tipo di calzature usando gli stessi movimenti con cui porterebbero scarpe piatte, il che da ovviamente risultati del tutto deludenti.
Camminare con i tacchi alti richiede invece movenze precise e ben studiate. All’inizio sarà necessario concentrarsi con grande impegno sulla posizione delle varie parti del corpo, ed in particolare sulla distribuzione dei pesi: poi, una volta assimilate tutte queste fasi, i movimenti diventeranno fluidi e disinvolti senza più richiedere un’attenzione continua. Per fare un paragone molto calzante, camminare con i tacchi alti è come imparare a guidare: dapprima i nostri movimenti saranno lenti ed impacciati poichè si è costrette a riflettere prima di ogni azione, poi - una volta acquistata una sufficiente dimestichezza - le vari azioni si susseguiranno in maniera del tutto automatica, e sarete libere di ballare o camminare disinvolte
Teoria
Parte 1. - Il bilanciamento trasversale
Nella postura eretta, gran parte del peso del corpo viene scaricata sulle ossa del tallone, e solo in minima proporzione sulla parte anteriore del piede. Questo fatto crea delle difficoltà a chi indossa i tacchi alti per la prima volta, poichè il peso viene appoggiato su una struttura elevata ed instabile, con i conseguenti problemi di equilibrio. L’unico modo di mantenere la stabilità è dunque quello di porre il tacco perfettamente verticale, e di portare per quanto possibile il peso sulla parte anteriore del piede: le dita poggiano infatti in maniera naturale, e possono efficacemente opporsi ad uno sbandamento sui lati. Per migliorare l’equilibrio, immaginate una linea immaginaria tra l’estremità del tacco e la punta del piede e cercate sempre di far cadere il peso del corpo lungo quella riga.
Molto spesso si sente affermare qualcosa del tipo “ho perso l’equilibrio, e dunque la scarpa si è inclinata bruscamente di lato”; in realtà accade esattamente l’opposto: il tacco si inclina e diventa dunque impossibile mantenere l’equilibrio. Si osservi ad esempio la fotografia seguente: la linea delle gambe prosegue direttamente nel tacco, e la verticalità di quest’ultimo garantisce un appoggio affidabile.
tacchi postura eretta
Assimilare il bilanciamento trasversale è forse la cosa più difficile: tuttavia, una volta acquisita la capacità di fronteggiare gli sbandamenti di lato, questa può venir utilizzata in ogni fase del passo, senza che via sia il bisogno di modificarla continuamente.
Parte 2. - Il bilanciamento longitudinale
A differenza del bilanciamento trasversale, che non muta mai, il bilanciamento longitudinale varia in continuazione lungo le varie fasi del passo. In altre parole, se da un lato il peso del corpo deve sempre cadere in linea col tacco, la distribuzione dei pesi tra tacco e punta varia continuamente.
In questa pagina adotteremo inoltre delle particolari convenzioni grafiche per migliorare l’efficacia delle immagini: un triangolo pieno segnala un punto dove la scarpa tocca il pavimento appoggiando su di esso il peso del corpo; un triangolo vuoto indica invece un punto dove la scarpa tocca il pavimento, ma senza caricarvi alcun peso.
peso distribuito
In posizione di riposo, o posizione 0, il peso viene scaricato sulla punta del piede e sul tacco. L’equilibrio è più agevole se si flette un ginocchio leggermente in avanti ed uno nella direzione opposta: alternando la posizione delle due gambe è possibile migliorare la stabilità con piccoli movimenti. Questo movimento contribuisce pure a diminuire l’affaticamento, ed è dunque una misura efficace quando i piedi cominciano a dolere.
peso sulla gamba sinistra
Si sposta gradualmente il peso sulla gamba opposta a quella che dovrà muoversi. Ad esempio, se si vuole portare in avanti la gamba destra, occorre spostare il peso del corpo sul piede sinistro. In questo modo il piede sinistro tocca il suolo ma non vi scarica più alcun peso, ed è dunque pronto ad essere spostato.
Tutto il peso del corpo è caricato sul piede sinistro: il piede destro può quindi scivolare sulla pista senza che l’equilibrio venga modificato in maniera sostanziale.
Nella fase immediatamente successiva il piede viene portato in avanti o indietro; quando incede in avanti o indietro il tacco tocca il pavimento quasi sempre senza peso, oppure solo quando perdiamo la posizione apilada. Come evidenziato dalla simbologia, è necessario appoggiare soltanto la punta del tacco, senza però scaricare il peso sull’altro piede.
Se invece si cerca di appoggiarsi sul tacco vi è rischio di caduta perchè si cerca di far affidamento su una struttura obliqua, e dunque altamente instabile.
E’ possibile in alcune occasioni fare perno sul tacco, la caviglia allora viene lentamente ruotata fino ad appoggiare completamente la punta; le dita del piede sinistro, in questo caso, vengono invece flesse alzando il tacco da terra. Contemporaneamente il peso viene via via portato sul piede destro (che ormai appoggia in maniera stabile) mentre il sinistro viene scaricato, ed è dunque pronto a venir spinto in avanti.
All’inizio sarà pressochè inevitabile muoversi un pò a scatti perchè attenti alla corretta esecuzione, poi le vari fasi si fonderanno l’una nell’altra fino dare un incedere fluido ed elegante.
E’ inoltre importante camminare all’inizio con passi molti più piccoli del normale concentrandosi in modo attento sulla perfetta esecuzione dei movimenti e sul bilanciamento dei pesi: la velocità e la disinvoltura verranno in seguito, quasi senza accorgersene. Per le prime prove scegliete un pavimento stabile (da evitare i tappeti).
I presupposti per ballare con i tacchi alti sono una corretta posizione apilada, quindi un abrazo encerrado.
Nel caso di un abrazo enlazado la donna deve avere una perfetta padronanza della camminata con le scarpe con i tacchi alti che porta a dinamiche diverse e più complesse.
Gli errori ricorrenti
Errore 1: La papera
Avviene quando manca la posizione apilada corretta e incedendo avanti o dietro. Si tratta di un comportamento istintivo, che causa però un incedere sgraziato e poco elegante, assai simile a quella del noto animale da cortile
tacchi sci
Errore 2: La sciatrice
Molte ragazze camminano (o stanno ferme in piedi) tenendo le ginocchia molto flesse per evitare un angolo troppo elevato tra la tibia ed il collo del piede. Le ginocchia sono flesse in maniera eccessiva e le natiche si trovano in posizione eccessivamente bassa ed arretrata. L’andatura che ne deriva è tuttavia assai sgraziata, mentre il continuo sforzo per mantenere questa posizione causa un rapido affaticamento della schiena e del bacino. Questo difetto è spesso associato alla “papera”.
tacchi pollo
Errore 3: La coscia di pollo
Un altro modo scorretto di calzare i tacchi alti è il cosiddetto “polpaccio da ciclista”. Molte ragazze mantengono una posizione irrigidita, poco naturale, che denota uno spasmo muscolare del polpaccio, ed in genere di tutta la gamba. Questa (come evidenziato dalla figura seguente) assume la poco estetica forma della coscia di pollo.
Consigli pratici e pensieri da Minas con zapatos de taco alto
Porto i tacchi da quando avevo 13 anni e vi assicuro che se non si portano quasi tutti i giorni non ci si abitua mai, inoltre se pure si è abituati, quando si cambia dal tacco alto al basso o viceversa si hanno dolori altenativamente al polpaccio o alle piante dei piedi.
Consiglio finale: portate le scarpe con i tacchi tutti i giorni e provate a prenderci l’autobus di corsa, superata questa prova potrete fare tutto. Lilla66