Minas, Zapatos y Tango
L’arte di ballare con i tacchi alti nel tango argentino.Trucchi, suggerimenti, teoria e pratica.
Alcune ragazze trovano estremamente difficoltoso ballare o camminare in modo soddisfacente con i tacchi alti o a spillo. In questo giudizio entrano sicuramente dei fattori di adattabilità personale, ma ciò non toglie come molte di esse cerchino di camminare con questo tipo di calzature usando gli stessi movimenti con cui porterebbero scarpe piatte, il che da ovviamente risultati del tutto deludenti.
Camminare con i tacchi alti richiede invece movenze precise e ben studiate. All’inizio sarà necessario concentrarsi con grande impegno sulla posizione delle varie parti del corpo, ed in particolare sulla distribuzione dei pesi: poi, una volta assimilate tutte queste fasi, i movimenti diventeranno fluidi e disinvolti senza più richiedere un’attenzione continua. Per fare un paragone molto calzante, camminare con i tacchi alti è come imparare a guidare: dapprima i nostri movimenti saranno lenti ed impacciati poichè si è costrette a riflettere prima di ogni azione, poi - una volta acquistata una sufficiente dimestichezza - le vari azioni si susseguiranno in maniera del tutto automatica, e sarete libere di ballare o camminare disinvolte
Teoria
Parte 1. - Il bilanciamento trasversale
Nella postura eretta, gran parte del peso del corpo viene scaricata sulle ossa del tallone, e solo in minima proporzione sulla parte anteriore del piede. Questo fatto crea delle difficoltà a chi indossa i tacchi alti per la prima volta, poichè il peso viene appoggiato su una struttura elevata ed instabile, con i conseguenti problemi di equilibrio. L’unico modo di mantenere la stabilità è dunque quello di porre il tacco perfettamente verticale, e di portare per quanto possibile il peso sulla parte anteriore del piede: le dita poggiano infatti in maniera naturale, e possono efficacemente opporsi ad uno sbandamento sui lati. Per migliorare l’equilibrio, immaginate una linea immaginaria tra l’estremità del tacco e la punta del piede e cercate sempre di far cadere il peso del corpo lungo quella riga.
Molto spesso si sente affermare qualcosa del tipo “ho perso l’equilibrio, e dunque la scarpa si è inclinata bruscamente di lato”; in realtà accade esattamente l’opposto: il tacco si inclina e diventa dunque impossibile mantenere l’equilibrio. Si osservi ad esempio la fotografia seguente: la linea delle gambe prosegue direttamente nel tacco, e la verticalità di quest’ultimo garantisce un appoggio affidabile.
Assimilare il bilanciamento trasversale è forse la cosa più difficile: tuttavia, una volta acquisita la capacità di fronteggiare gli sbandamenti di lato, questa può venir utilizzata in ogni fase del passo, senza che via sia il bisogno di modificarla continuamente.
Parte 2. - Il bilanciamento longitudinale
A differenza del bilanciamento trasversale, che non muta mai, il bilanciamento longitudinale varia in continuazione lungo le varie fasi del passo. In altre parole, se da un lato il peso del corpo deve sempre cadere in linea col tacco, la distribuzione dei pesi tra tacco e punta varia continuamente.
In questa pagina adotteremo inoltre delle particolari convenzioni grafiche per migliorare l’efficacia delle immagini: un triangolo pieno segnala un punto dove la scarpa tocca il pavimento appoggiando su di esso il peso del corpo; un triangolo vuoto indica invece un punto dove la scarpa tocca il pavimento, ma senza caricarvi alcun peso.
In posizione di riposo, o posizione 0, il peso viene scaricato sulla punta del piede e sul tacco. L’equilibrio è più agevole se si flette un ginocchio leggermente in avanti ed uno nella direzione opposta: alternando la posizione delle due gambe è possibile migliorare la stabilità con piccoli movimenti. Questo movimento contribuisce pure a diminuire l’affaticamento, ed è dunque una misura efficace quando i piedi cominciano a dolere.
Nella fase immediatamente successiva il piede viene portato in avanti o indietro; quando incede in avanti o indietro il tacco tocca il pavimento quasi sempre senza peso, oppure solo quando perdiamo la posizione apilada. Come evidenziato dalla simbologia, è necessario appoggiare soltanto la punta del tacco, senza però scaricare il peso sull’altro piede.
Se invece si cerca di appoggiarsi sul tacco vi è rischio di caduta perchè si cerca di far affidamento su una struttura obliqua, e dunque altamente instabile.
E’ inoltre importante camminare all’inizio con passi molti più piccoli del normale concentrandosi in modo attento sulla perfetta esecuzione dei movimenti e sul bilanciamento dei pesi: la velocità e la disinvoltura verranno in seguito, quasi senza accorgersene. Per le prime prove scegliete un pavimento stabile (da evitare i tappeti).
Gli errori ricorrenti
Errore 1: La papera
Avviene quando manca la posizione apilada corretta e incedendo avanti o dietro. Si tratta di un comportamento istintivo, che causa però un incedere sgraziato e poco elegante, assai simile a quella del noto animale da cortile
Errore 2: La sciatrice
Molte ragazze camminano (o stanno ferme in piedi) tenendo le ginocchia molto flesse per evitare un angolo troppo elevato tra la tibia ed il collo del piede. Le ginocchia sono flesse in maniera eccessiva e le natiche si trovano in posizione eccessivamente bassa ed arretrata. L’andatura che ne deriva è tuttavia assai sgraziata, mentre il continuo sforzo per mantenere questa posizione causa un rapido affaticamento della schiena e del bacino. Questo difetto è spesso associato alla “papera”.
Errore 3: La coscia di pollo
Un altro modo scorretto di calzare i tacchi alti è il cosiddetto “polpaccio da ciclista”. Molte ragazze mantengono una posizione irrigidita, poco naturale, che denota uno spasmo muscolare del polpaccio, ed in genere di tutta la gamba. Questa (come evidenziato dalla figura seguente) assume la poco estetica forma della coscia di pollo.
Consigli pratici e pensieri da Minas con zapatos de taco alto
Porto i tacchi da quando avevo 13 anni e vi assicuro che se non si portano quasi tutti i giorni non ci si abitua mai, inoltre se pure si è abituati, quando si cambia dal tacco alto al basso o viceversa si hanno dolori altenativamente al polpaccio o alle piante dei piedi.
Consiglio finale: portate le scarpe con i tacchi tutti i giorni e provate a prenderci l’autobus di corsa, superata questa prova potrete fare tutto.
Lilla66