Tango “El Dia Que Me Quieras” di Carlos Gardel
Esistono decine di storie intorno al brano che vado a presentarvi oggi. Si tratta di una delle composizioni più ricordate in tutto il mondo. “El Dia Que Me Quieras”, con parole di Alfredo Le Pera e musica di Carlos Gardel.
In un libro che scrisse il gran musicista e direttore di orchestra Terig Tucci, questi ci racconta alcuni aneddoti che forse qualcuno di voi non ha mai ascoltato. Il libro si intitola: Gardel a New York.
“El Dia Que Me Quieras” nacque il 25 di Marzo del 1935. Dice Terig Tucci che l’unica maniera per Gardel di comporre le sue canzoni era di canticchiarle al musicista perché questi le annotasse sul pentagramma. Racconta l’autore che Gardel si arrabbiava quando gli veniva in mente un motivo o una frase musicale e non aveva nessuno cui dettarla.
Secondo Tucci, il suo metodo di comporre consisteva nell’improvvisare con il canto un fraseggio melodico su qualche traccia poetica che gli dava Le Pera e così accadde con El dia que me quieras.
Terig Tucci inventò un modo di annotare le melodie che venivano in mente a Gardel. Consisteva nel marcare i tasti del pianoforte con pezzetti di carta su cui Gardel andava identificando le note delle sue melodie con le lettere dell’alfabeto. Quando arrivava Terig Tucci a casa di Gardel, tutti i giorni trovava il piano tappezzato.
Ricordando la composizione di “El Dia Que Me Quieras” Tucci ci dice che la metrica di 7 sillabe dei versi nel ritornello: “El dÃa que me quieras / la rosa que engalana” si ripete 14 volte durante la canzone e questo crea una monotonia e povertà ritmica che la melodia non può alleggerire. Gardel riconosceva questa falla nella ripetizione della metrica.
Le Pera risolse il problema scrivendo alcune righe in verso libero per il finale. Il testo dice così:
“Acaricia mi ensueño
el suave murmullo
de tu respirar
Cómo rÃe la luna
si tus ojos negros
me quieren mirar.
si es mÃo el amparo
de tu risa leve
que es como un cantar,
ella aquieta mi herida
todo, todo se olvida.
El dÃa que me quieras
la rosa que engalana
se vestirá de fiesta
con su mejor color,
al viento las campanas
dirán que ya eres mÃa
y locas las fontanas
se contarán su amor.
La noche que me quieras
desde el azul del cielo
las estrellas celosas
nos mirarán pasar
y un rayo misterioso
hará nido en tu pelo
luciérnaga furiosa
que verá que eres mi consuelo.”
Traduzione in italiano:
“Accarezza il mio sogno
il soave mormorio del tuo respirar.
Come ride la luna
se i tuoi occhi neri
desiderano guardarmi
E se è mio il rifugio
del tuo lieve sorriso
che è come un cantar,
lei quieta la mia ferita
Tutto, tutto si dimentica
Il giorno che mi desideri
la rosa che adorna
si vestirà a festa
con i suoi migliori colori
al vento le campane
diranno che sei già mia
e pazze le fontane
si racconteranno il suo amor
La notte che mi ami
dall’azzuro del cielo
le stelle gelose
ci guarderanno passare
e un raggio misterioso
farà nido dei tuoi capelli
lucciola furiosa
Che vedrà che sei la mia consolazione “
Gardel si trovava a New York per le riprese del film “El Dia Que Me Quieras”. Terig Tucci dice che Gardel fuggiva dagli studios per ascoltare la orchestra che provava il suo numero. Tucci racconta nel suo libro:
“Il tipo si dilettava ascoltando i ritmi e le cadenze della sua canzone, pensando che alcuni giorni prima litigavamo impazienti con questa stessa musica che adesso ci sembrava perfetta“.